Negli ultimi anni una serie di indagini archeologiche hanno portato a nuovi e importanti risultati sull’urbanistica della Sicilia occidentale di età ellenistica, in particolare riguardo ad aspetti centrali della cronologia e della tipologia degli impianti architettonici. In primo luogo si è affermata l’opinione secondo cui la monumentalizzazione alquanto radicale delle forme architettoniche sulla base dei modelli ellenistici più comuni non si è svolta prima del II sec. a.C. Il presente contributo focalizza invece sulle strutture urbanistiche più antiche, ovvero del tardo IV e del III sec. a.C., attestate negli insediamenti dell’entroterra, ed ormai, dopo le revisioni appena menzionate, meglio comprensibili nelle loro particolarità (soprattutto Monte Adranone, Rocca Nadore, Montagna dei Cavalli, Rocca di Entella, Monte Iato). Finora le analisi delle strutture urbanistiche di questo periodo si sono concentrate sulla questione di in quale misura esse fossero condizionate da modelli greci oppure punici. Invece con il presente contributo si tenta di definire con più precisione le particolarità dei singoli contesti – in alcuni casi molto accentuate – e di leggerle come risultati di un specifico processo di urbanizzazione nell’ambito delle comunità indigene dell’entroterra della Sicilia occidentale.
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Città, casa, cozzo. Analisi dei concetti urbanistici nell'entroterra della Sicilia occidentale durante l'eparchia punica
Christian Russenberger